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Come scegliere la cassa da morto: guida e spiegazioni
come scegliere cassa da morto

Uno dei momenti più difficili dell’organizzazione di un funerale, indubbiamente, è la scelta della cassa da morto. Tendenzialmente, è il momento in cui si prende coscienza che si avvicina il momento dell’ultimo saluto al proprio caro. D’altro canto la scelta della cassa da morto è determinata anche da considerazioni più terrene: il costo di una bara da morto può sensibilmente variare il costo del rito funebre. La sua scelta, pertanto, deve essere ponderata: da un lato, le volontà del defunto e quelle della famiglia, dall’altro le disponibilità economiche per la celebrazione del rito stesso. In questa guida, quindi, vedremo come scegliere la cassa da morto, quali sono le diverse tipologie di bare da morto e per cosa è indicata ciascuna di esse.

La scelta della cassa da morto: le variabili da tenere in considerazione

La scelta della cassa da morto è determinata da numerosi fattori, che possono influenzare il valore del prodotto. La tipologia di legno è una di queste: a seconda del pregio del materiale, il valore della cassa da morto può variare sensibilmente. Le lavorazioni, tra cui i raffinati lavori di intaglio, rappresentano un altro importante fattore che determina il valore della cassa. Anche le dimensioni possono comportare una differenza fondamentale: le casse standard, tendenzialmente, hanno misure da 190 cm di altezza e 60 cm di larghezza, nel loro punto più ampio. Chiaramente, per defunti più alti o più bassi esistono casse da morto con dimensioni differenti. In linea di massima, per determinare correttamente le dimensioni, è consigliabile aggiungere 20 cm all’altezza del defunto. Vediamo nel dettaglio ciascuno di questi fattori, ma prima tracciamo una linea netta tra i vari tipi di cassa da morto.

Cassa da morto, bara e cassa da morto per la cremazione

Per scegliere la cassa da morto è fondamentale comprendere che non esiste una sola tipologia di cassa. Nell’accezione comune, difatti, si tende a definire cassa da morto anche quelle che, in realtà, non sono tali. La cassa da morto, di fatto, è il contenitore più semplice ed economico: ha una forma tendenzialmente rettangolare e poche decorazioni, proprio per contenere il suo valore. Questa tipologia di cassa viene adoperata sovente nelle cremazioni, proprio in virtù del suo valore.

Nello specifico, le casse da morto per la cremazione sono molto semplici non solo per ragioni economiche. L’eventuale presenza di materiali metallici, come ornamenti o persino la zincatura interna, potrebbero danneggiare il forno crematorio. Per questo motivo, prima della cremazione, gli addetti provvedono a ispezionare la bara e, nel caso, a rimuovere gli eventuali elementi metallici.

La bara funebre, infine, è la tipologia più elaborata di cassa da morto: può avere forme elaborate e può essere realizzata in materiali preziosi, come il noce. Chiaramente, si prestano principalmente alla sepoltura e rispondono alle esigenze e al gusto di chi vuole ricercatezza ed eleganza anche nell’ultimo viaggio della propria vita terrena.

La scelta della cassa da morto in base al materiale

Come abbiamo visto, nella scelta della cassa da morto è contemplata anche la scelta del materiale. Essenzialmente, tutte le casse da morto sono realizzate in legno massiccio, così che la bara stessa si decomponga nel corso del tempo. La legge italiana, nello specifico il D.P.R. 285/90, stabilisce che la cassa in legno debba essere realizzata con tavole di legno, anche affiancate, ma in un unico pezzo per la lunghezza. Lo spessore delle tavole non deve essere inferiore ai 25 millimetri e anche in caso di intaglio lo spessore finale non deve scendere al di sotto di questo valore. La legge, invece, non stabilisce i materiali nello specifico. Pertanto, l’essenza che può essere più o meno pregiata, a seconda del gusto personale e delle disponibilità economiche. Tra i legni più spesso adoperati, per la loro economicità e l’ottima resa, vi sono il pino o l’abete. Di contro, questi materiali sono più teneri e non consentono lavorazioni particolari. Per bare dalle lavorazioni più elaborate, invece, è possibile scegliere legni più pregiati come il mogano, il rovere e il noce. In questo caso, la maggiore durezza del legno consente di ottenere intarsi pregiati.

Lo stesso D.P.R. 285/90 prevede inoltre che, per il trasporto della salma dall’estero o per l’estero e tra comune e comune, la salma venga trasportata in una doppia cassa: oltre a quella in lgno, pertanto, vi deve essere anche una cassa metallica chiusa ermeticamente. A tal proposito, il Decreto prevede l’utilizzo di zinco, per uno spessore minimo di 0,66 millimetri, oppure il piombo, che può essere spesso minimo 1,5 millimetri. Al contrario, la legge non stabilisce se la cassa metallica deve essere interna o esterna, ma, per ovvie ragioni estetiche, si predilige disporre il legno esternamente, mentre tra le due casse dovrà essere inserita torba, segatura o altro materiale assorbente e biodegradabile.

Le decorazioni di una cassa da morto

Anche le decorazioni esterne ed interne possono incidere sulla scelta della cassa da morto. Non si tratta solamente di vezzi estetici, ma, in alcuni casi, anche di comodità e semplicità delle operazioni. Per esempio, com’è noto, all’interno della cassa da morto si trova un lenzuolo che, solitamente, è in seta o in raso. Questo, unitamente alle imbottiture, consente di celare la parte interna della cassa, specialmente se in zinco o in piombo, e di facilitare la deposizione della salma all’interno della cassa stessa. Chiaramente, in riferimento a questo, è possibile personalizzare la scelta del tessuto, che, eventualmente, può anche essere ricamato, e dei colori dello stesso.

Anche esternamente, poi, è possibile ottenere delle decorazioni. Le più richieste sono quelle che prevedono l’apposizione di elementi religiosi, come potrebbe essere un crocifisso. Diversamente, si possono avere anche altre scene religiose, come l’Ultima Cena, oppure personaggi religiosi a cui il defunto o la famiglia è particolarmente devoto, come la Madonna. Un’altra decorazione spesso adoperata sono le maniglie, magari in oro, da apporre ai lati della cassa. 

Quanto costa una cassa morto

L’ultimo capitolo di questa trattazione, purtroppo, è quello economico. Quando si parla di cari estinti è sempre spiacevole parlare di denaro, ma, purtroppo, è parte della questione. Anche la cassa da morto, in virtù del materiale scelto e delle finiture applicate, ha un costo variabile, che può incidere sensibilmente sul costo dell’intero funerale. Per una cassa da morto semplice, realizzata in legni più economici come il pino, ci si può attestare su una spesa che varia dai 500 ai 700 euro circa. Le casse da morto che adoperano legni più pregiati, come per esempio il noce, intarsi più elaborati e decorazioni più ricercate, si possono superare tranquillamente i 5 mila euro.

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